Lo Scoccetto, conosciuto anche come scoccino, coccino o coccetto, è un gioco che viene praticato il Lunedì di Pasqua in piazza, sfidando compaesani, o in casa tra amici e parenti, normalmente prima del pranzo.

Lo SCOCÉN è un gioco semplice: vince chi riesce a rompere il guscio dell’uovo avversario con il proprio uovo.

Fondamentale per partecipare è prepararsi una scorta di uova sode, le quali vengono il più delle volte colorate e decorate. Nonostante le uova debbano essere sempre di gallina, c’è chi tenta di utilizzare anche le uova di faraona, che hanno un guscio più resistente.

Con una buona provvista di uova sode i ragazzi si affrontavano in una sfida serrata per conquistare l’uovo avversario, ma la speranza spesso si tramutava in delusione perché qualcuno restava logicamente a mani vuote e tornava dispiaciuto.

Il gioco dello scoccino ha il vanto di antichissime origini, e consiste nello scontro tra due concorrenti muniti di un uovo sodo, strumento della sfida, battendo punta contro punta e di poi fondo contro fondo. Riusciva vincitore chi fracassava il guscio dell’avversario, aggiudicandosi di conseguenza l’uovo rivale.

Normalmente avevano il sopravvento le uova del guscio più spesso e robusto; oggi sarebbero in netto vantaggio quelli di gallina ruspante contro quelli di allevamento. Ma chi rimaneva “sbocè” una volta, non rinunciava al gioco fin che poteva disporre di “munizioni” e andava pertanto alla ricerca di un altro avversario più “debole” per avere la rivincita.

Tratto da “Tradizioni Parmigiane – Volume I” di Enrico Dall’Olio (1989)