Lo Scoccetto, conosciuto anche come scoccino, coccino o coccetto, è un gioco che viene praticato il Lunedì di Pasqua in piazza, sfidando compaesani, o in casa tra amici e parenti, normalmente prima del pranzo.
Lo SCOCÉN è un gioco semplice: vince chi riesce a rompere il guscio dell’uovo avversario con il proprio uovo.
Fondamentale per partecipare è prepararsi una scorta di uova sode, le quali vengono il più delle volte colorate e decorate. Nonostante le uova debbano essere sempre di gallina, c’è chi tenta di utilizzare anche le uova di faraona, che hanno un guscio più resistente.
![](https://www.ioparloparmigiano.com/wp-content/uploads/2024/03/229db49b-9a6d-4bb4-af17-e461c35db522-1-1024x1024.jpg)
Con una buona provvista di uova sode i ragazzi si affrontavano in una sfida serrata per conquistare l’uovo avversario, ma la speranza spesso si tramutava in delusione perché qualcuno restava logicamente a mani vuote e tornava dispiaciuto.
Il gioco dello scoccino ha il vanto di antichissime origini, e consiste nello scontro tra due concorrenti muniti di un uovo sodo, strumento della sfida, battendo punta contro punta e di poi fondo contro fondo. Riusciva vincitore chi fracassava il guscio dell’avversario, aggiudicandosi di conseguenza l’uovo rivale.
Normalmente avevano il sopravvento le uova del guscio più spesso e robusto; oggi sarebbero in netto vantaggio quelli di gallina ruspante contro quelli di allevamento. Ma chi rimaneva “sbocè” una volta, non rinunciava al gioco fin che poteva disporre di “munizioni” e andava pertanto alla ricerca di un altro avversario più “debole” per avere la rivincita.
Tratto da “Tradizioni Parmigiane – Volume I” di Enrico Dall’Olio (1989)