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Io Parlo Parmigiano

“Il Parmigiano-Reggiano – Un Simbolo di Cultura e Civiltà”

"(…) 𝘦𝘳𝘢𝘷𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘮𝘰𝘯𝘵𝘢𝘨𝘯𝘢 𝘥𝘪 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘗𝘢𝘳𝘮𝘪𝘨𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘨𝘳𝘢𝘵𝘵𝘶𝘨𝘨𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘴𝘰𝘱𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘴𝘵𝘢𝘷𝘢𝘯 𝘨𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘪𝘶𝘯𝘢 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘧𝘢𝘤𝘦𝘷𝘢𝘯, 𝘤𝘩𝘦 𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘮𝘢𝘤𝘤𝘩𝘦𝘳𝘰𝘯𝘪 𝘦 𝘳𝘢𝘷𝘪𝘰𝘭𝘪 (…)." Un classico esemplare di “Formàja” "(…) 𝘦𝘳𝘢𝘷𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘮𝘰𝘯𝘵𝘢𝘨𝘯𝘢 𝘥𝘪 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘗𝘢𝘳𝘮𝘪𝘨𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘨𝘳𝘢𝘵𝘵𝘶𝘨𝘨𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘴𝘰𝘱𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘴𝘵𝘢𝘷𝘢𝘯 𝘨𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘪𝘶𝘯𝘢 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘧𝘢𝘤𝘦𝘷𝘢𝘯, 𝘤𝘩𝘦 𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘮𝘢𝘤𝘤𝘩𝘦𝘳𝘰𝘯𝘪 𝘦 𝘳𝘢𝘷𝘪𝘰𝘭𝘪 (…)."Sono parole di Giovanni Boccaccio che, nella terza novella dell'ottava giornata del suo Decamerone, descrive questa felice contrada di Bengodi. L'anno è il 1348 e la distanza che ci separa da quella data è colmata da una ricca serie di citazioni, storie ed aneddoti (dei quali chi produce questo formaggio va giustamente fiero)…

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Ferragosto

Una famiglia “tradizionale” Oggi si fa festa! Si sta bene sòtt al pòrtogh, parchè fóra a gh' é 'n cäld bestjäl. A mezzogiorno la rezdóra la fa rostìr un bél nàdor mutt. Al dopmezdì sòtt 'n' ómbra a farèmma 'na partìda a brìsscola con 'na botìllja 'd malvazìa frèssca, mentre i ragazzi i màgnon l' ingùrrja. Tratto da "Al Lìbbro dal Rezdór" di Lorenzo Sartorio e Enrico Dall'Olio (1998)

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Vendemmia e pigiatura

Fino al secondo dopoguerra era frequente che i contadini producessero in proprio il vino, secondo i modi tradizionali che si trasmettevano di padre in figlio, con risultati molto diversi da casolare a casolare. Chi il Lambrusco lo faceva più chiaro o più scuro, con la "màcia" , come si diceva, più o meno spumante a seconda della fase lunare in cui si imbottigliava. La gente del paese aveva sempre un conoscente, un amico che faceva il vino in campagna e da lui si approvvigionava. E c'era anche chi andava oltre e si impeovvisava vignaiolo, cioè prendeva in affitto un filare di viti, se lo governava…

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Tortelli d’erbetta

I tortelli ben riusciti, secondo la formula popolare della città, dovranno essere; Lóngh coll sò còvvi,tgnìss sènsa vensàj.Foghè in-t-al butére sughè col formàj. In effetti, in città si pretende che i tortelli non siano simili a quei tozzi ravioletti quadrati, col ripieno a fior dei bordi, che si vedono spesso già confezionati in certi negozi, ma di forma rettangolare, con tanto di "code", e sodi di pasta, perché non si aprano o si rompano o si sfilaccino.Insisto sulla prudenza nell'uso della noce moscata, il cui aroma pungente troppo spessi guasta irrimediabilmente il sapore del ripieno. Tratto da "La Cucina Popolare Parmigiana" di Guglielmo Capacchi (1985)

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Ricetta dei tortelli di erbetta

Ricetta dei tortelli di erbetta I tortelli di erbetta si mangiano soprattutto per San Giovanni (il 23 di Giugno) ma sono un piatto che ormai spopola in qualsiasi sagra o ristorante, alcuni sono anche dei veri e propri santuari dove andarli a gustare in qualsiasi stagione dell'anno. Affogati nel burro, asciugati con il formaggio I tortelli di San Giovanni vengono da una antica tradizione contadina, per questa ricorrenza infatti i casari erano soliti regalare la ricotta ai vaccari che li rifornivano di latte, ma anche ai loro clienti. Le famiglie quindi si riunivano a gustare quella pietanza tanto particolare, e anche per prendere la rozäda.…

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