Come si dice falegname in parmigiano?

Il falegname, in dialetto parmigiano si dice maringón, curiosamente condividiamo questo vocabolo con buona parte dei dialetti nord-italici, in certe zone è addirittura un cognome. Probabilmente dobbiamo questo termine ad un pennuto marino, ma non tutti la pensano così.

“Fare come il falegname dei frati cappuccini, che ogni piallata è un bicchierino”

Il falegname più celebre della storia è sicuramente San Giuseppe. Questo basta per far comprendere il ruolo che la falegnameria ha avuto nella storia del nostro Paese, dove il nome Giuseppe è diffuso da Nord a Sud. La storia della falegnameria viene fatta risalire a circa diecimila anni fa, si è inoltre stimato che in Italia tra la Prima e Seconda Guerra Mondiale ci fosse almeno un falegname per famiglia.

Un pennuto che si immerge

il cognome Marangon pare suddiviso in due nuclei; uno nel nordest ed uno in Piemonte e Lombardia. Tracce di questa cognomizzazione si trovano ad esempio nel 1534 quando il famoso architetto padovano Andrea Palladio prende in sposa la figlia di Marcantonio Marangon. Nei dialetti nord-italici, compreso il parmigiano, significa appunto falegname

Secondo gli storici è innegabile l’importanza che la falegnameria ha avuto nella progettazione e nella costruzione degli edifici e delle imbarcazioni, che un tempo fornivano il metodo di spostamento più efficiente. Il lavoro dei falegnami era fondamentale se consideriamo che le navi che necessitavano di continua manutenzione, questi professionisti dovevano perciò passare molto tempo a mollo, e questo deve aver ricordato proprio lo smergo (Mergus merganser), un’anatra marina, grande mangiatrice di pesci. Una delle caratteristiche dello smergo è appunto quella immergersi, così i falegnami si sarebbero guadagnati il soprannome latino di mergus, poi italianizzato in mergone o margone trasformatosi poi in marangone. Ma come dicevamo prima, ci sono pareri contrastanti.

Maestri d’ascia nei cantieri

Come ci insegna l’irascibile Furio, la dura vita del cantiere non è mai cambiata nel corso dei secoli

Una scuola di pensiero rigetta l’origine pittoresca del soprannome derivante dallo smergo e basa la sua ricerca su un aspetto etimologico. Se consideriamo il latino, la parola marra indica un tipo di zappa ricurva, spesso usata in agricoltura per lavorare la parte superficiale del terreno. Questo oggetto poteva aver subito delle alterazioni ed essere quindi impiegato anche nell’edilizia, diventando quindi un ascia per lavorare il legno. Coloro che lo adoperavano, veri e propri maestri d’ascia, avrebbero preso il nome di marranconi.

Non ci è dato sapere quale delle due ipotesi sia la più attendibile e quale la più forzata. Purtroppo non sempre si hanno fonti sufficienti per trarre una conclusione univoca e soddisfacente. Il mistero del maringón continua.