Io Parlo Parmigiano

Ambulanti di acciughe

Con che mezzo e come facessero ad arrivare dalle nostre parti è un mistero, fatto sta che con l'inizio dell'autunno e fino al tempo di Natale, una volta ogni quindici gioni, gli ambulanti di acciughe facevano la loro comparsa nei borghi dell'Oltretorrentene della Parma Vecchia.Lo ricordava ancora con un pizzico di nostalgia mista a "magón" Umberto Vicini, parmigiano del sasso, fratello dell'indimenticato Luigi, il poeta dei sublimi sentimenti "dedlà da l'àcua". Umberto rammentava che quando incominciavano ad apparire negli angoli dei borghi i baracchini di castagne con il loro inconfondibile profumo e le stradicciole erano immerse nei fiati torbidi di nebbia, facevano la loro apparizione…

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Torén

Ettore Bernieri, in arte Torén Ettore Bernieri, canarini e bigiotteria. In due parole tutta "l'azienda" di questo popolare personaggio della Ghiaia, che fin da ragazzo (è nato nel 1937), nonostante le difficoltà di esprimersi e di muoversi, ha sempre trafficato per guadagnarsi da vivere.Un carrettino sul quale arrancare da Strada Nuova al mercato, e via. E alla sera Torén non manca di contare qualche soldo veramente sudato. È un esempio per tanti che non hanno la forza d'animo per vincere malattie e deformità; e poi Ettore è anche simpatico (oltre che furbo: è difficile imbrogliarlo), e una volta che alcuni malvagi gli hanno gettato il…

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Strilloni e giornalai

In questa ormai storica immagine del fotografo parmigiano E. Pesci (dovrebbe essere addirittura il lontano 1912) sono raccolti i più noti giornalai e strilloni di allora, diffusori della Gazzetta di Parma e quindi collaboratori e autori del boom successivo del quotidiano in città e provincia. Da sinistra in alto, Bianchetti (conosciuto come Céco), strillone; poi Riccardo Zazzali, che gestiva l'edicola di via Emilia Est; Arduino, titolare dell'edicola presso la vecchia sede della Rizzoli & Emanuelli; Ghidini detto "Morén"; Bonaconza, che aveva una delle edicole più note, quella in piazza della Steccata; lo strillone Barvitius, capostipite di una dinastia di strilloni (e qualcuno afferma anche di…

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La mé mama

La mé màma l' é picén'nala pär 'na bambolén'na.Però la m' fa filär:an gh' é mìga da scarsär. Un trucch a j' ò imparè:dil vòlti a gh' digh ch' a són malè.Pjan pjan, la m' véna azén,e po la m' da 'n bazén. No, no! A j' ò fat par scarsär:àla màma, bozìj mìga contär.Bizòggna dir sémpor la vritè,par podér ésor pardonè. Poesia di Vittorio Campanini tratta da "Impariamo il Dialetto Parmigiano (2012)

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Lo stadio Tardini

All'alba del suo 100° anno, lo Stadio Tardini ritrova la meritata Serie A grazie alla strabiliante stagione del Parma Calcio 1913. Ecco un estratto del libro "Il Tardini di Parma" a cura di Paolo Giandebiaggi (2023): […]Solo alla fine del conflitto, quindi dal 1919 al 1920, si cercò di riprendere e di attuare il sogno-progetto di un grande luogo atto a ospitare gli sport più popolari. Fu allora che si posero le basi per quello che diverrà di lì a breve ciò che oggi tutti conosciamo come Stadio Tardini (4° stadio più antico d'Italia dopo il Ferraris, o Marassi, di Genova, il Penzo di Venezia…

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Defeca più un bue che cento rondini

L'opera di un esperto val più del lavoro di cento arruffoni! Ma anche gli esperti devono riposare, quindi buona Festa dei Lavoratori a tutti. Modo di dire tratto da "Proverbi e Modi di Dire Parmigiani" di Guglielmo Capacchi (1968)

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Auguri Euro Torri

Tra negozi che ricordano delle vere e proprie boutique con collezioni per tutti i gusti, l’obiettivo è cogliere e anticipare le tendenze, rispondendo alle esigenze di una clientela selezionata e abituata solo al meglio. Basta, infatti, passeggiare dentro il centro per capire l’eleganza e l’alta qualità dell’offerta delle insegne di Euro Torri, tra cui spiccano tante vetrine storiche della città e altri top brand della moda italiana e non solo. Punto di riferimento per lo shopping di qualità senza rinunciare alla comodità, Euro Torri è però molto di più di un centro commerciale: nei suoi spazi si possono infatti trascorrere momenti di quotidianità, dall'aperitivo alla…

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24 aprile 1943

I Fabbricieri della Cattedrale fanno una convenzione con Luchino Bianchino per la costruzione delle porte della Cattedrale stessa e del Battistero.Il Bianchino parmigiano, valente nel lavorar d'intaglio in legno, arte la quale si può dir che partecipi del pittore e dello scultore fu scolaro di Bernardino de' Canocci da Lendinara, riputatissimo maestro di tarsia, che con Pier-Antonio dell'Abate da Modena lavorò nella Cattedrale, e nel 1494 fece le prospere del Battistero; ebbe la cittadinanza di Parma ed abitava non lunghi da S. Alessandro. Le porte del nostro Bianchino sebbene vecchie dimostrano tuttora la molta perizia dell'artefice: quelle che vediamo ora al Battistero furono rifatte assai…

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La Famija Pramzàna

[…] Infatti era da poco terminata la guerra, in tutti c'era vivo il desiderio di ritrovare gli amici e con essi di ricostruire tutto quello che la guerra aveva distrutto e, come motivo, anche dimenticare le tristi vicende ricreando quel clima nostrano d'un tempo di cui si erano affievoliti i ricordi. Così, nel piccolo locale di Pepén in Borgo S. Ambrogio, tra le tante idee che vecchi amici ebbero, prese piede quella di creare anche a Parma una "Famìja" a somiglianza di quelle di Milano, Torino, Bologna. Fine primario: tenere vivo l'amore per le arti, per le tradizioni, per il folklore e in genere, per…

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Il Duomo di Parma

Anche oggi il Duomo di Parma domina tutta la città. Una forza è rinchiusa nella pietra e ne fa un immenso corpo vivo, radicato sulla terra, percorso dalle tensioni che la vita dei tempi vi ha accumulato; una nuova incarnazione dello spirito, mentre i traffici, gli interessi, le storie degli uomini allargavano e disperdevano la città all'intorno, sempre più lontano. A vederlo da qualche altana che ancora esiste nella parte di settentrione, la sua massa rosa e grigia appare alzata sull'onda abbrunita dei tetti, suprema su ogni altra cosa; e anche dall'alto dei grattacieli ai margini della cittla visione si arresta, tra l'indistinto di ogni…

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