Io Parlo Parmigiano

Il Taro Taro

Correva l'anno 1971 e mentre veniva pubblicato il brano di John Lennon "Imagine" e a Londra apriva il primo "Hard Rock Cafè", Sergio Bertazzon, reggiano di Casalgrande, durante un pranzo con l'amico Gino Manganelli, titolare del ristorante albergo "La Pineta" di Collecchio, ebbe l'idea di aprire un locale dove si potesse ballare anche bevendo un drink e ascoltare i migliori cantanti italiani e stranieri.Manganelli gli propose un appezzamento di terreno vicino alla "polveriera" posta ai piedi dei Boschi di Carrega.[…] Anticipando le strategie future del locale, che avevano come obiettivo soprattutto le ospitate VIP, il 1° Giugno 1972 il TaroTaro Club inaugurò con un testimonial…

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La Porta di Viarolo

Siamo alle porte di Parma e alle porte della Bassa e questa Porta a Viarolo è quasi trattoria di confine, ma con la piacevolezza di tutto quanto è tradizione, tra materie prime di qualità e preparazioni attente e precise. Paola e Simone in sala, Nicole in cucina rappresentano quelle tradizioni famigliari forti e compatte. E le scelte di Nicole in cucina sono ben rappresentate e sostenute da Paola e Simone. Un legame che, semmai ce ne fosse bisogno, aumenta ancora di più il valore di un menù tradizionale, preparando seguendo le stagioni. E quando si parla di stagioni, si intende anche stagioni della tradizione. Così…

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L’arrivo dei fast food a Parma

Illustrazione di Daniele Freschi Noi, i ragazzi di San Leonardo, in quegli anni avevamo un chiodo fisso: magnär bén!Le nostre giornate trascorrevano con l'unico obbiettivo di frequentare le migliori trattorie della città, pur non disdegnando qualche fugace passaggio in paninoteca.[…] Tra il dire e il non dire, si iniziava proprio in quelle cene a parlare di un possibile sbarco in città di un marchio americano conosciuto in tutto il mondo. "Chi éni lilór? Còjj di hamburgher? A Pärma? Mo läsa lì…!" […] Una volta arrivato il fatal giorno dell'inaugurazione, D-day cittadino, anche noi ragazzi di San Leonardo decidemmo di andare a scoprire la grande novità.…

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Borgo dei Grassani

Da via Costituente (3^ laterale a sinistra) a Borgo San Giuseppe. Antica famiglia parmense, della quale si hanno notizie sin dal 1442; un Bartolomeo Grassani, figlio di Genesio, era cittadino di Parma e abitava in quell'anno nella vicinia di S. Basilide in Borgo Minellorum. Un altro Grassani, Cristoforo, nel 1699 possdeva e abitava una casa pesso S. Basilie, come emerge dall'atto di cittadinanza conferitogli (Archivio del Comune). Il Borgo attualmente comprende anche quello di San Giobbe, la cui denominazione proviene dal vicino oratorio (tra via S. Giuseppe e Borgo dei Grassani) costruito nel 1624, cusodito dalla Congregazione della Corona della S. Vergine, fondata nell'oratorio delle…

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Essere segreto come la grappa della Tita

"Essere segreto come la grappa della Tita", ci riporta ai tempi del primo Novecento, quando a destra di chi guarda la Chiesa di San Pietro si potevano contemplare i tre bacili lucenti che facevano da insegna alla bottega del barbiere Miljén Alessandrini. Oltre il negozio di Miljén si trovava il Caffè Dàla Tìta, che doveva la sua fama all'incredibile varietà di grappe di ogni tipo e provenienza, in cui la Tita si era specializzata. Di giorno il negozio aveva un aspetto non proprio invitante, vuoto com'era o con pochissimi clienti; cominciava a prender vita a tarda sera o in piena notte, quando diventava il ritrovo…

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Il Battistero di Parma

Sorgeva il secolo XIV e non era per anco intieramente compiuta quest' Aula, quantunque i nostri padri, appena riposati dalle cure di guerra o dalle discordie civili, tosto pensassrro di reca al desiderato compimento un edifizio che loro costava immensi dispendj.Dalle cronache raccogliamo che nel mesi di Giugno del 1302 si diede principio a quella balaustrata di marmo detta corritorium de columnellis lapideis, la quale corona tutto l' edifizio; che nel 1307 furono innalzate le due torrette prospettanti il Palazzo Vescovile, sovapponendovi palle dorate, e che nel 1322 vennero costrutti i due capitelli, o cimase de' piedritti, ad oriente, sopra ciascun de' quali sta accosciato…

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Parma 1900

Illustrazione dell'umile Ponte Verde (oggi Verdi) con l'ingresso sotto il Torrione che conduceva al Parco Ducale. M'hanno insegnato che Parma ha tratto il suo nome dal latino e che tal nome deriva dalla sua forma rotondeggiante; io non credo troppo alle etimologie, poiché tanti malvagi tiri ci hanno giocato gli etimologisti; ma quesa volta debbo arrendermi. Comunque a me interessa assai poco sapere donde deriva il suo nome. Parma è quel che è, ed è bella per me come al mio tempo, ed affermo che forse era più bella di ora, e questo offende gli arichitetti o i capi-mastri che hanno fatto Parma come adesso.…

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Lo stadio Tardini

All'alba del suo 100° anno, lo Stadio Tardini ritrova la meritata Serie A grazie alla strabiliante stagione del Parma Calcio 1913. Ecco un estratto del libro "Il Tardini di Parma" a cura di Paolo Giandebiaggi (2023): […]Solo alla fine del conflitto, quindi dal 1919 al 1920, si cercò di riprendere e di attuare il sogno-progetto di un grande luogo atto a ospitare gli sport più popolari. Fu allora che si posero le basi per quello che diverrà di lì a breve ciò che oggi tutti conosciamo come Stadio Tardini (4° stadio più antico d'Italia dopo il Ferraris, o Marassi, di Genova, il Penzo di Venezia…

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Auguri Euro Torri

Tra negozi che ricordano delle vere e proprie boutique con collezioni per tutti i gusti, l’obiettivo è cogliere e anticipare le tendenze, rispondendo alle esigenze di una clientela selezionata e abituata solo al meglio. Basta, infatti, passeggiare dentro il centro per capire l’eleganza e l’alta qualità dell’offerta delle insegne di Euro Torri, tra cui spiccano tante vetrine storiche della città e altri top brand della moda italiana e non solo. Punto di riferimento per lo shopping di qualità senza rinunciare alla comodità, Euro Torri è però molto di più di un centro commerciale: nei suoi spazi si possono infatti trascorrere momenti di quotidianità, dall'aperitivo alla…

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24 aprile 1943

I Fabbricieri della Cattedrale fanno una convenzione con Luchino Bianchino per la costruzione delle porte della Cattedrale stessa e del Battistero.Il Bianchino parmigiano, valente nel lavorar d'intaglio in legno, arte la quale si può dir che partecipi del pittore e dello scultore fu scolaro di Bernardino de' Canocci da Lendinara, riputatissimo maestro di tarsia, che con Pier-Antonio dell'Abate da Modena lavorò nella Cattedrale, e nel 1494 fece le prospere del Battistero; ebbe la cittadinanza di Parma ed abitava non lunghi da S. Alessandro. Le porte del nostro Bianchino sebbene vecchie dimostrano tuttora la molta perizia dell'artefice: quelle che vediamo ora al Battistero furono rifatte assai…

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