Le librerie spesso sono luoghi fantastici per esplorare nuovi libri, trovare risorse educative o semplicemente trascorrere del tempo immersi nella lettura. La Libreria Battei è qualcosa di più per i parmigiani: è quasi un monumento. La famiglia Battei ha una lunga storia nella tradizione libraria di Parma, con inizio nel 1820 con Giovanni Battei, bibliotecario presso la corte della duchessa Maria Luigia.

Uno dei maggiori e dimensionalmente più vasti e prestigiosi centri di vendita della città, che rientra nella storia commerciale di Parma, è la Libreria Battei. Si deve a “Gigi” Battei (1947-1918) già studente all’Accademia delle Belle Arti e poi “giovane” di bottega nella rinomata cartolibreria di Giovanni Adorni nell’Oltretorrente, la fondazione (1872) di una prima cellula già degna di chiamarsi negozio. Nasceva così lo “spazio” librario al centro dell’antica strada di Santa Lucia, con annessa casa editrice, ma l’attività dei Battei risale ai tempi del ducato luigino. Infatti negli arichivi della Casa sono conservate alcune fatture di Giovanni Battei, per la Biblioteca di Maria Luigia datate 1842.

Tratto da “Botteghe di Parma – tra Ottocento e Novecento” di Gianni Capelli (1993)

La storia di Luigi Battei

Luigi Battei, proveniente da una famiglia umile, abbandona la scuola per lavorare come garzone nella libreria Adorni di Via Santa Lucia (oggi Via Cavour) a Parma. Dopo nove anni di impegno, nel 1872 diventa il proprietario della libreria parmigiana. Dotato di intelligenza, intraprendenza e sensibilità alle evoluzioni del tempo, Luigi Battei passa da venditore a stampatore ed editore di libri.

Seguendo le orme di Pietro Fiaccadori, individua nella scuola il campo principale della sua attività editoriale. Tuttavia, a differenza di Fiaccadori, si propone di perseguire anche l’estetica tipografica, introducendo per la prima volta nell’industria parmigiana varie arti ausiliarie come la litografia, la fotografia e la zincotipia.

Il Successo di Luigi Battei

La libreria di Luigi Battei diventa un importante salotto letterario, frequentato da intellettuali parmigiani dell’epoca. Luigi si dimostra sensibile alle questioni sociali, fornendo benefici ai dipendenti e contribuendo all’incremento dell’alfabetizzazione della popolazione attraverso la sua casa editrice specializzata in libri scolastici, testi scientifici e universitari.

Luigi Battei pubblica il Manuale tipografico nel 1888, considerato eccellente per la bellezza e la varietà dei caratteri. Fondò anche il settimanale “Campane d’Italia” e il quotidiano “Il Corriere di Parma”. L’alto impegno civico e professionale di Luigi viene riconosciuto dalla città di Parma, che gli dedica una via.

Il nome e le edizioni della casa editrice di Luigi Battei superano i confini della città padana, rendendolo il più grande editore parmigiano del suo secolo. Suo figlio Antonio si dedica principalmente alla libreria. Successivamente, i figli di Luigi e Angelo Battei, insieme al figlio di quest’ultimo, Antonio, si riavvicinano all’editoria, continuando la tradizione familiare.

Antonio Battei, seguendo le orme paterne, svolge varie attività legate al mondo editoriale. Il figlio di Antonio, Luigi Battei, diventa il fulcro della casa editrice e apre una libreria in Strada Santa Lucia, rinominata in seguito strada Cavour.