Se c’è un luogo a Parma che incarna la cultura e la storia della città, è il Complesso della Pilotta. Al suo interno si cela un tesoro inestimabile: la Biblioteca Palatina. Ma qual è la sua vera data di nascita? Per secoli, gli storici hanno ignorato l’esistenza del documento che ne fissa l’inizio.

Grazie al fortunoso ritrovamento di un documento nel Fondo Moreau – scampato ai bombardamenti del 1944 – possiamo finalmente svelare la data ufficiale: la Biblioteca Palatina ha radici profonde nel 1761.
Una relazione del 1860, a firma di Pezzana, riportava un passaggio cruciale. Il Duca Don Filippo di Borbone (a cui si deve la collocazione nel Palazzo della Pilotta) assegnò al Padre Paolo Maria Paciaudi l’incarico di Antiquario e Bibliotecario con una patente datata 15 Dicembre 1761.
Padre Paciaudi: Il Primo Bibliotecario
Il decreto non si limitava a nominare Paciaudi, ma specificava che sotto la sua direzione, custodia e vigilanza dovevano essere regolati “le antichità e i libri che nelle officine per ciò destinate saranno introdotti e riposti”.

Questo significa che, pur non essendo un “atto di fondazione” esplicito, la nomina del Paciaudi segnò l’inizio operativo dell’Istituto. Don Filippo scelse il suo fondatore ancor prima che la Biblioteca esistesse ufficialmente. Per la classificazione, il Paciaudi adottò l’importante sistema bibliografico del celebre Abate Sallier.
Oggi, ogni visitatore della Pilotta può ammirare la maestosità della Biblioteca Palatina, un’istituzione nata per volontà del Duca di Parma e inaugurata con la visione del Padre Paciaudi. Un vero e proprio patrimonio per la cultura italiana, con sede nel cuore della città.
Tratto da “La Biblioteca Palatina di Parma” a cura di Angelo Ciavarella (1962)